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INDUSTRIASwatch, il franco forte "divora" i profitti

24.06.11 - 11:07
La forza del franco è attualmente il maggiore problema per Swatch. "Lavoriamo, otteniamo risultati meravigliosi, ed ecco che il franco svizzero se li divora", si lamenta la presidente del gruppo orologiero Nayla Hayek
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Swatch, il franco forte "divora" i profitti
La forza del franco è attualmente il maggiore problema per Swatch. "Lavoriamo, otteniamo risultati meravigliosi, ed ecco che il franco svizzero se li divora", si lamenta la presidente del gruppo orologiero Nayla Hayek

BIENNE - La forza del franco è attualmente il maggiore problema per Swatch. "Lavoriamo, otteniamo risultati meravigliosi, ed ecco che il franco svizzero se li divora", si lamenta la presidente del gruppo orologiero Nayla Hayek in una intervista pubblicata oggi dai giornali "Bund" e "Tages Anzeiger".

Swatch "sta bene", i risultati aziendali del gruppo sono "fenomenali", "è la Svizzera a soffrire, molti posti di lavoro sono in pericolo". La situazione non è da prendere sotto gamba, "dobbiamo cominciare a svegliarci", afferma la 60enne figlia del fondatore di Swatch Nicolas Hayek, morto un anno fa.

A suo avviso, "molta gente in Svizzera versa attualmente in uno stato di ibernazione": "Nessuno reagisce, nessuno fa qualcosa, è come una paralisi".

La presidente assicura che Swatch, il più grande fabbricante di orologi del mondo con 19 marche e un fatturato annuo di 6,4 miliardi, non ha intenzione di spostare la produzione all'estero: "Siamo un'impresa svizzera con una produzione svizzera, e vogliamo avere questi posti di lavoro in Svizzera".

Lo scorso 8 giugno la Commissione della concorrenza (Comco) ha annunciato l'apertura di un'inchiesta contro il gruppo con sede a Bienne per determinare se la decisione dell'impresa - annunciata nel 2009 - di non fornire più alla concorrenza determinati componenti orologieri prodotti dal gruppo violi la legge sui cartelli.

Swatch - di gran lunga il maggior produttore di componenti meccanici per orologi - è sempre disposta a rifornire la concorrenza, ma senza costrizione, si difende Nayla Hayek: "Tuttora vendiamo a imprese che sono accaniti concorrenti. Quel che non vogliamo più sono partner che durante una crisi annullano ordinazioni intere, mettendo così in pericolo posti di lavoro, e più tardi ritornano e domandano perché la merce non può essere fornita".
 

ATS

Foto d'archivio (Keystone)

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